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Un panettone al cioccolato per Camilla

A Natale siamo tutti più buoni e quest’anno farò uno sforzo, cercherò di non cavare gli occhi a Matteo, il figlio snob degli amici dei miei, con cui di solito passiamo il Natale in montagna. Gli anni scorsi mi sono evitata “l’incontro” perché ero a New York per lavoro, due anni di stage al MoMA, sicché mio padre non ha obiettato quando gli ho detto che non potevo rientrare in Italia per Natale, ma quest’anno, purtroppo, ho accettato l’incarico per allestire una mostra a Milano e… niente, mi tocca.

 

A mia madre risulta incomprensibile che a me non piaccia Matteo, secondo lei piace a tutti, come il cioccolato. Invece a me fa più l’effetto del peperoncino: sono allergica.

Immaginate che choc, per me, dover dividere la stanza con lui nella baita in cui abbiamo trovato rifugio da una terribile tempesta di neve che ci ha travolti mentre stavamo sciando…

 

Un giorno e mezzo bloccati ad alta quota bastano per ammettere che i gusti cambiano e, forse sì, Matteo, dopo trentasei ore di convivenza forzata, mi sembra più un bel pezzo di ciocoblocco che un chili messicano.

Al ritorno, tuttavia, la fidanzata lo sta aspettando trepidante…

Matteo sarà anche snob, ma è un gentiluomo, non mancherebbe per nessun motivo alla parola data e, anche se qualcosa fra noi è cambiato, non metterebbe mai in imbarazzo la sua famiglia né darebbe un dolore alla povera Ramona, annullando le nozze a un mese dalla data.

Tanto più che tra noi c’è stato solo un bacio…

E io? 

Proprio adesso, mi dovevo rendere conto di essere innamorata?

Non potevo pensarci qualche anno fa, quando me lo trovavo sempre appresso?

Però al matrimonio del secolo non ci vado! Non mi presento.

 

E invece i miei mi ci trascinano.

La cerimonia comincia e la figlia di Ramona (perché Ramona è una ragazza madre), vestita da damigella, precede la sposa con le fedi in mano: disgraziatamente inciampa, si fa male e dall’ultima panca in fondo accorre un uomo, il padre.

Si sa, i bambini sono la voce della verità, e la piccina piange e urla che vuol tornare a casa, che non vuole il nuovo papà e che le basta quello vecchio, che non le importa di avere tanti giocattoli nuovi e bei vestiti, che vuole dormire nel lettone con la sua mamma e il suo papà, come ogni notte, e che non le va bene di vedersi solo di nascosto.

Matteo è davvero un grande snob, perché non dice una parola, basta lo sguardo. Ramona, tutta vestita di bianco, fa marcia indietro lungo la navata con il lungo velo, seguita a ruota da dal padre di sua figlia con la bimba in braccio.

Da alcune panche si alzano pure alcuni invitati, amici e parenti della sposa.

 

È passato un anno, siamo di nuovo a Natale, e Matteo ha pensato bene di farci concludere il pasto con un panettone speciale al cioccolato. Io sono andata in choc anafilattico, cosa del tutto incomprensibile, visto quello che abbiamo mangiato, ma mia madre ha letto gli ingredienti e si è scoperto che il cioccolato era al peperoncino...

Matteo si è sbarazzato di una futura moglie davanti all’altare, e ora vuole eliminare pure la seconda?

E no, io non ci sto!

 

Per fortuna porto sempre con me l’antistaminico, quindi, uomo avvisato… 

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